Covid-19: La pandemia mondiale ha cambiato le nostre abitudini, un tragico evento che resterà per sempre sulle pagine dei libri di storia.
Una guerra mondiale contro un virus, che fino ad oggi, si era vista solo nei migliori film di Hollywood.
La fantascienza diventa così una realtà difficile con cui dover convivere.
A questo punto sorge spontanea la domanda:
“Perché con la pandemia si è sentita l’esigenza di aggiornare la propria infrastruttura convertendola da “Locale” a “Cloud”?”
Con l’imposizione del lockdown, in alcune infrastrutture IT di tipo tradizionale, sono emerse diverse limitazioni e criticità:
- – Scarsa accessibilità dall’esterno della propria rete aziendale attraverso una connessione privata
- – Costi di gestione elevati
- – Difficoltà di connettività da remoto ai servizi IT dell’azienda
- – Rallentamento delle attività produttive di business
Questa situazione ha portato ad un bivio: da un lato, le aziende che negli anni hanno creduto e investito nell’online, portando gradualmente i propri servizi principali in un modello accessibile ovunque e rapidamente.
Dall’altro, società che sono rimaste tecnologicamente in uno standard offline, che si sono trovate a dover gestire un’infrastruttura diventata obsoleta, nel giro di pochi mesi.
Quando a marzo 2020 è arrivato il primo lockdown a livello nazionale ci si è resi conto delle agevolazioni di chi utilizzava un laptop e aveva sistemi collegati in vpn, crittografati e sicuri per accedere ai propri dati e servizi aziendali.
Questa categoria di lavoratori aveva la possibilità di svolgere le proprie attività operative in Smart working come se fossero stati in ufficio, pur senza avere grandi svantaggi in termini di operatività e senza recare costi aggiuntivi alle aziende stesse.
Analizzando le società “tradizionali” è emerso che il loro adeguamento è stato veloce e massivo, portando gli utenti ad avere una connessione indipendente per far fronte all’emergenza del “Lavoro Agile”.
Ristrutturazione aziendale in ottica digitale
Attualmente le società evolute stanno accelerando la ristrutturazione aziendale in ottica digitale e innovativa, mentre per chi si è trovato nella condizione di doversi adeguare, è sorta la criticità di come ristrutturare la propria azienda.
Per poter pianificare al meglio una ristrutturazione aziendale sarebbe opportuno, per prima cosa, analizzare le problematiche sorte dallo Smart working, secondariamente definire una strategia di implementazione, non invasiva, ma che nel medio e lungo termine porterà un adeguamento tecnologico.
Il cambiamento strutturale, avrà sicuramente un impatto importante sull’aspetto culturale delle persone coinvolte, ma altresì porterà con il tempo a grossi benefici in termini di qualità del lavoro.
È un dato di fatto che molti dipendenti abbiano apprezzato la possibilità di lavorare da remoto, da casa o da dove fosse consentito, potendo contare anche su un risparmio di costi gestionali sia personali che aziendali.
Lo Smart working difficilmente riuscirà a sostituire tutte le attività in presenza, in quanto ci sarà sempre la necessità del lavoro in ufficio e della componente di rapporto umano e di aggregazione tra colleghi per favorire il team working, fondamentale per il successo aziendale.
Incertezza del business
Rimane però il fattore dell’incertezza.
Nessuno può prevedere il termine di questa situazione di emergenza che si è via via cristallizzata in una situazione di normalità.
Lo stato di insicurezza generale ha portato alla percezione di un futuro incerto sia per la nostra modalità di vita lavorativa sia per la crescita personale.
Difficile fare programmi, difficile fare business, difficile prevedere il futuro…
Cosa fare? Come agire?
Il “cloud” in questo aiuta… Porta delle certezze.
Le aziende hanno così la consapevolezza di essere maggiormente pronte ad affrontare al meglio le problematiche di accesso dati da remoto.
Un’altra pandemia? Speriamo di no!
Ma anche in tal caso i più pessimisti potranno concordare che comunque vada, il migrare verso il “cloud” potrà offrire la certezza di utilizzare l’unico metodo sicuro al momento.
Avere i dati in cloud vuol dire avere la certezza che siano distribuiti in datacenter all’avanguardia. Avere la possibilità di accedere ovunque e sempre ai propri sistemi senza che il business non subisca interruzioni.
Tutto questo con l’analisi intelligente dei dati aziendali che il cloud può dare, offre alle aziende la possibilità di fare programmi guardando al futuro con maggiore positività e rivolgendo le proprie risorse verso la crescita del proprio business.
Sicurezza, positività e agilità: ingredienti giusti per un business all’avanguardia.
Mica male in un periodo come questo! 😉
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